Nel centro di Napoli, a pochi passi dalla Stazione Centrale, alle spalle della statua di Garibaldi, si trova Via della Maddalena. E’ una strada posta in una zona chiamata “la Duchesca” perché, in quel luogo, verso la fine del 1400 era stata costruita una grande e prestigiosa villa dal Re Alfonso II d’Aragona per la moglie, la Duchessa Ippolita Maria Sforza. Questa residenza, ricca di viali e giardini, confinava con Castel Capuano, uno dei monumenti più rappresentativi di Napoli.Partendo da Via Maddalena e proseguendo per Via Antonio Ranieri, dopo trecento metri, sulla sinistra, vi è l’ingresso della Chiesa di San Pietro ad Aram, chiamata così perché, secondo la tradizione, custodirebbe l'Ara Petri, l'altare su cui pregò San Pietro quando, proveniente da Antiochia, approdò a Napoli prima di raggiungere Roma.
Dopo Via Maddalena a destra vi è Via Annunziata che al n. 34 ospita la Ruota degli Esposti, istituita nel Seicento per accogliere i neonati che, non potendo essere allevati dalle madri, venivano deposti in una sorta di bussola cilindrica girevole, in legno, per essere affidati alle cure del personale di questa istituzione.
Immediatamente dopo vi è la Chiesa della Santissima Annunziata che custodisce le spoglie mortali della Regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo. Distrutta nel 1757 da un incendio, fu completamente ricostruita da Luigi Vanvitelli, uno dei più grandi architetti dell’epoca, e, alla sua morte, dal figlio Carlo. In questa zona però non vi sono solo luoghi di interesse storico e artistico. Infatti, dopo aver percorso Via Annunziata e la successiva Via Pietro Colletta, sulla destra, vi è l’Antica Pizzeria “Da Michele”, meta obbligata dei turisti che vengono a Napoli per ammirare non solo il centro storico ma anche per entrare nella pizzeria dove furono girate alcune scene del film “Mangia, Prega, Ama” con Julia Roberts.
Poco distante vi è Forcella, un rione che deve il nome alla conformazione ad Y della strada che originariamente conduceva ad est verso Ercolano e ad ovest verso il mare. Da Via Forcella parte poi Spaccanapoli, un lungo rettilineo che divide il centro storico della città, iscritto nel 1995 nella lista dei siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
A dire il vero Spaccanapoli non è una via che potete trovare sulla mappa della città. Si tratta di un rettilineo lungo circa due chilometri, composto da sette strade, da Via Forcella fino ad arrivare a Via Pasquale Scura.
Da qualche anno Forcella sta vivendo una rinascita, attraverso il recupero di luoghi dove sono presenti alcuni siti di straordinario interesse. Tra questi merita va segnalato in Vico I Carminiello ai Mannesi, tra Via Duomo e Vico dei Zuroli, il complesso archeologico di Carminiello ai Mannesi, chiamato così perché, in quella zona, veniva esercitata l’attività di manuensis., di carpentiere, di costruttore e riparatore di carri.In questo luogo, scoperto per caso quando vennero rimosse alcune macerie causate dai bombardamenti del 1943, sono state trovate tracce del Mitreo, tempio dedicato al dio Mithra, una divinità venerata nell’antica Persia e successivamente anche nell’impero romano.Ancora, dopo aver percorso Via Forcella e la successiva Via Vicaria Vecchia, si giunge in Piazza Crocella ai Mannesi e qui, a sinistra, accanto alla Chiesa paleocristiana di San Giorgio Maggiore, non si può fare a meno di ammirare il murale dedicato a San Gennaro, Santo Patrono della città, realizzato nel 2015 dal pittore napoletano Jorit Agoch.